Quando si scrive della politica dei trasporti si potrebbe dire che si legge politica delle infrastrutture. In effetti il nesso è talmente stretto che l’una non può fare a meno dell’altra. Il problema è che i trasporti, e l’evoluzione nelle loro necessità, è qualcosa di molto rapido, mentre invece le infrastrutture richiedono tempo (ogni tanto troppo) per essere realizzate. In questo senso la Svizzera è stata capace di essere anticipatrice di una tendenza e di programmare un’opera epocale che oggi ci sembra, incredibilmente, quasi normale: AlpTrasit. Sognare una ferrovia di pianura attraverso le Alpi è qualcosa di straordinario che cambia i paradigmi riguardanti la mobilità non solo nel nostro Paese ma anche in buona parte del continente europeo. Il sogno è diventato, grazie anche alla spinta popolare, una solida realtà che però purtroppo al momento è incompleta mancando il necessario collegamento a sud di Lugano e le opere a nord (a partire dagli aggiramenti di Biasca e Bellinzona). Sta a noi Ticinesi batterci perché non si perda lo slancio innovativo del nostro Paese e che quindi si prosegua in particolare mettendo sul tavolo i fatti oggettivi che portano alla naturale conclusione che quest’opera deve essere completata. In questo senso, insieme a tutti gli altri capigruppo in parlamento, abbiamo presentato settimana scorsa una mozione in cui si chiede al Governo cantonaele di far proprio questo, e cioè armarsi delle basi oggettive per convincere il resto del Paese che completare AlpTransit non è un regalo al Ticino ma una enorme passo avanti per la Svizzera: una Nazione che magari ci mette un po’ più di altri a decidere ma che poi è capace di raggiungere gli obiettivi che si prefigge. Anche quando sono ambiziosi e difficili, perché in fondo è questo che ci ha reso quello che siamo. E di cui siamo orgogliosi.
Alex Farinelli , Candidato PLR al Consiglio nazionale