Mi ha fatto piacere vedere come il Ticino in queste settimane ha saputo mostrarsi unito come non mai, consapevole di dover affrontare una grande sfida. Mi ha fatto un po’ meno piacere vedere come fino a qualche giorno fa, ma ancora ora in alcuni casi, si leggano critiche, anche feroci, al Governo cantonale e federale rei di “non fare abbastanza” o peggio di non esprimersi abbastanza.
Nel centro del mirino c’è stato spesso Ignazio Cassis, e mi dispiace, perché forse non si è capito che lui a Berna non è solo un rappresentante della Svizzera italiana ma è prima di tutto un membro del Governo che ha un compito specifico. Si sarà notato dalle conferenze stampa che ogni Consigliere federale interviene solo sugli ambiti di sua competenza: quando si parla di economia interviene Parmelin e non Berset, e quando si parla di esercito interviene Amherd e non Maurer, il tutto con uscite centellinate secondo una certa consuetudine federale. E allora significa che gli affari esteri non stanno facendo nulla? Non penso proprio, basterebbe chiederlo a quelle 15’000 famiglie che stanno vedendo i loro cari rimpatriati con voli organizzati, tra mille difficoltà, dalla Confederazione o da chi riceve forniture di materiali essenziali (come guanti e mascherine) grazie ai canali diplomatici che lavorano costantemente su più fronti. O ancora, anche se non si è magari visto pubblicamente, è chiaro che se il Ticino ha avuto un forte sostegno del Consiglio federale alle misure straordinarie adottate è proprio anche perché c’è qualcuno all’interno di quel gremio che la nostra realtà, e le questioni sanitarie, le capisce e anche bene.
In queste settimane abbiamo potuto vedere come per affrontare una crisi ci sia bisogno dell’impegno di tutti. Lo vediamo nelle istituzioni dove Confederazione, Cantoni e Comuni stanno mettendo in campo strumenti di ogni tipo, dall’ambito sanitario a quello economico. Lo vediamo a livello di gremi decisionali dove non c’è “un’uomo solo al comando” ma ognuno fa la sua parte sapendo che è la squadra che lavora. Lo vediamo nella sanità dove pubblico e privato, servizi di ambulanze e di cura a domicilio fanno quello che devono (e anche di più), ognuno dando il suo contributo. Lo vediamo nella società dove migliaia di volontari stanno facendosi in quattro per dare una mano a chi è in difficoltà. Lo vediamo nell’esercito e nella protezione civile, che stanno sostenendo le autorità civili. Lo vediamo nei docenti che devono reinventarsi per garantire ai ragazzi la possibilità proseguire, seppur con qualche difficoltà, i propri programmi. Lo vediamo nei negozi, nella polizia, nel settore agroalimentare, nei fattorini, insomma in tutti quei servizi di cui abbiamo bisogno. Tutti danno il loro contributo anche se non sempre lo vediamo direttamente. Sono orgoglioso di come il nostro Paese sta affrontando questo momento, con impegno, pragmatismo e soprattutto con il contributo di tutti. Grazie di cuore.
Alex Farinelli, Consigliere Nazionale